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LA PREDISPOSIZIONE DI UN PIANO DELLA CICLABILITÀ (BICIPLAN) PER IL COMUNE DI ASCOLI PICENO
Riferimenti base per il Piano. Il BiciPlan o Piano della mobilità ciclistica è uno strumento previsto dalla normativa. L’art. 3 del DM 557/99 prevede che “Gli enti locali si devono dotare di un piano della rete degli itinerari ciclabili, nel quale siano previsti gli interventi da realizzare e una motivata scala di priorità”, questo ha come primario
riferimento la Linee guida BiciPlan Art. 6 Legge 2/2018. A quest’ultimo si aggiunge il Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022-2024 che dettaglia obiettivi e strategie per il biennio di riferimento, oltre che, introdurre strumenti e dispositivi normativi utili per le azioni del Piano.
Il BiciPlan come sistema. L’ideazione e progettazione del BiciPlan è avvenuta in parallelo per motivi formali di assegnazione del servizio, alla redazione di un Progetto per le Ciclovie Ministeriali e un progetto per le Ciclostazioni. Le indagini, sia sociali che tecniche, assieme al progetto di piano sono pensate in sinergia con l’Osservatorio della Mobilità Sostenibile e della Qualità dell’Abitare istituito nel 2021 dal Comune di Ascoli.
Metodo ed esiti di Piano. L’intero documento si sviluppa secondo la filiera di pianificazione strategica Criticità-Obiettivi-Strategie-Azioni. Le Linee guida ministeriali non prevedono infatti la possibilità all’interno del piano della ciclabilità di andare a normare e progettare in maniera spaziale gli interventi, ma di restare a livello strategico e compiere comunque una valutazione tecnico economica della fattibilità degli interventi.
Criticità e potenzialità. La chiusura del quadro conoscitivo e le indagini tecniche hanno permesso di evidenziare le criticità e le potenzialità del sistema della mobilità ascolano, da cui deriva la matrice valutativa SWOT, utile in primis per il riconoscimento delle criticità e in seconda battuta per la determinazione degli obiettivi e strategie di piano.
Obiettivi e strategie condivise. Il percorso di costruzione degli obiettivi, derivanti anche da direttive ministeriali, nonché dalle strategie condivise sia con l’Amministrazione
che con gli Stakeholders attraverso gli incontri di partecipazione, è stato un percorso logico e condiviso. Questo tema è inscindibile dal processo di partecipazione e
comunicazione.
Azioni proposte. Ecco l’ultimo tassello della filiera, cioè le azioni, reale core business del piano. La costruzione di queste è un distillato delle fasi precedenti, un condensato di tutti gli input interni esterni all’Amministrazione. Per l’attuazione degli interventi si rimanda a progetti, programmi e piani di attuazione successivi. Le azioni, esito finale del piano, contengono quindi le indicazioni di prefattibilità tecnico-economica, indicazioni progettuali prestazionali e finalità/obiettivi dei singoli interventi.
Il Piano tra PRG e PUMS. Il BiciPlan e il PediPlan, in base all’attuale normativa, possono essere intesi come piani di attuazione del più generale PUMS. Il presente studiosi configura come un contributo integrativo all’attuale PRG vigente.
Prospettive di integrazione con ulteriori strumenti di Pianificazione della Mobilità Sostenibile. Gli strumenti e i dispositivi tipici delle analisi dei PUMS sono in grado di dettagliare, integrare e validare le soluzioni progettuali proposte nelle azioni dei due piani. Ad esempio, la riorganizzazione della sede stradale, nel grado di intervento del presente BiciPlan, non può spingersi fino alla modifica dei sensi di marcia o alla rilocalizzazione puntuale degli stalli di sosta. Queste ultime sono frutto di stime e valutazioni derivate da modellazioni e simulazioni sul sistema stradale non attuabili, né richieste a livello normativo, nello strumento del BiciPlan. Il BiciPlan non prevede il ricorso alla procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) vista la sua natura, per arrivare a definire le soluzioni progettuali ottimali quest’ultima è imprescindibile,
nuovamente quindi appare utile ricorrere allo strumento del PUMS che per legge la prevede.