Il lavoro di tesi di Arturo Regoli si inserisce nella pianificazione emergenziale per il rischio vulcanico del Vesuvio, contribuendo alla redazione del Piano di allontanamento comunale della Zona Rossa di Napoli, approvato nel gennaio 2025. Il Piano si contraddistingue per la sua natura pionieristica, in quanto preceduto unicamente dal caso dei Campi Flegrei del 2024, ma differendo da quest’ultimo su diversi presupposti. Lo studio ha contribuito a sviluppare un approccio metodologico innovativo, con l’obiettivo di produrre un documento tecnico complesso, esaustivo e comunicativo, capace di garantire un’elevata fattibilità operativa ed un’efficace gestione dell’emergenza. Un ulteriore obiettivo della ricerca è stato dimostrare come l’esperienza maturata col processo di costruzione del Piano possa contribuire concretamente a definire e supportare prospettive strategiche sia nel campo della Pianificazione emergenziale che in quello della Pianificazione urbanistica.
Sono stati analizzati i principali strumenti urbanistici locali, quali la Legge Urbanistica Vesuvio n. 21/2003 e il Piano Urbanistico Comunale di Napoli per individuare i principi chiave della Pianificazione urbanistica locale e allineare la strategia alle indicazioni fornite dagli strumenti ufficiali. L’approccio C.O.S.A. (Criticità-Obiettivi-Strategia-Azioni) ha guidato la definizione di uno scenario strategico per orientare politiche urbanistiche capaci di favorire transizioni e adattamenti insediativi. La strategia definita nella tesi affronta il problema della sosta veicolare lungo le arterie di esodo, che può generare congestione e ostacolare le operazioni di evacuazione. La soluzione proposta introduce parcheggi strategici diffusi a servizio dei residenti e delle unità operative, tramite parking hub permanenti e community hub, ovvero spazi di comunità convertibili in parcheggi in emergenza.
L’implementazione degli hub contribuisce al perseguimento dei principi generali definiti dalla legge urbanistica, tra cui la decompressione insediativa, il rafforzamento infrastrutturale e la riconversione degli usi. Oltre a migliorare la qualità spaziale, la strategia promuove processi di riqualificazione urbana e paesaggistica e di riassetto infrastrutturale. A scala urbana, la strategia potrà coinvolgere o innescare ulteriori processi volti a supportare la fruizione temporanea del territorio, a contrastare forme di marginalità (urbana e sociale) e a favorire una maggiore sostenibilità e resilienza insediativa.
